Dopo l’annuncio di Bonaccini le prime reazioni. Pompignoli (Lega): “Bonaccini scappa”. Lenzi e Croatti (M5S): “ora si apre fase nuova”
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Non tardano ad arrivare i primi commenti a livello romagnolo dopo l’annuncio di Stefano Bonaccini di candidarsi alle Elezioni Europee. Durissimo il commento del leghista forlivese Massimiliano Pompignoli che sentenzia: “Due giorni fa si diceva pronto a effettuare il terzo mandato e oggi Bonaccini scappa di fronte alle responsabilità di governo della sua regione.”
Di altro tenore il commento di Marco Coatti e Gabriele Lanzi del M5S per i quali “in regione Emilia-Romagna si volta pagina, dopo dieci anni, e nel campo progressista c’è l’opportunità e l’occasione di costruire un nuovo percorso politico condiviso forte, credibile, innovativo”.
Ma torniamo a Pompignoli, che usa parole perfino grevi e utilizza l’argomento dell’alluvione per attaccare il Presidente della Regione: “Finalmente si alza il sipario su Stefano Bonaccini, sulla sua dipendenza dalla poltrona e sull’incapacità di portare a termine un mandato fragile, caratterizzato da una progressiva insofferenza a capire e ascoltare la propria gente, i territori e anche gli avversari. Bonaccini scappa nel momento più difficile, a meno di un anno dall’alluvione che ha distrutto buona parte della Romagna. Scappa di fronte a una ricostruzione che contesta ma decide di mettere da parte, anteponendo la propria carriera al futuro degli emiliano romagnoli, prediligendo una campagna elettorale per l’ennesimo posto fisso che a scadenza di mandato forse non sarebbe arrivato. In pieno stile Pd, dopo giorni di moine e giri di parole, getta la scialuppa in mare e prende il largo dopo aver lanciato la nave alla deriva. C’era da aspettarselo?! Forse sì… ma credevo che di fronte a una tragedia come quella dell’alluvione, alla necessità di fare squadra e mettere da parte la propria carriera, Bonaccini facesse una scelta più intelligente, più nel suo stile. Ma ancora una volta la sinistra lo ha fagocitato e acceso di avarizia. Dunque in bocca Presidente, il centrodestra è pronto a guidare l’Emilia Romagna.”
I pentastellati Croatti e Lanzi invece dicono in sostanza che ora “nel campo progressista c’è l’opportunità e l’occasione di costruire un nuovo percorso politico condiviso forte, credibile, innovativo, che potrà mostrare a tutto il Paese una politica davvero alternativa a quella classista, eversiva, lobbista della destra di Meloni e Salvini. In Emilia-Romagna possiamo costruire un progetto progressista che metta al centro l’interesse comune e non quello di pochi, che sia inclusivo, solidale e contro le disuguaglianze, che sia davvero ambientalista e capace di puntare sulla sostenibilità come chiave per rendere le nostre imprese sempre più competitive e innovative. I confronti con le altre anime progressiste, ambientaliste, pacifiste della regione, già avviati sui territori e nei comuni, si intensificheranno e auspico che nel percorso di dialogo in vista delle elezioni regionali di novembre non ci si fermi ad aspettare quelle forze politiche che spesso in Parlamento e nel Paese si schierano e votano a favore delle pessime misure volute dalla destra su giustizia, legalità, sull’informazione. Le stesse forze politiche che su ambiente, pace, sviluppo, sono lontanissime da posizioni progressiste e vicine piuttosto a politiche conservatrici. Serve una visione forte e condivisa e se ci sarà la volontà di lavorare in tal senso non sarà complicato trovare la persona giusta per rappresentare questo progetto. Come M5S agiremo per dare all’Emilia Romagna un grande futuro”.
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