Forlì. Festival del Buon Vivere 15^ edizione: la “Ri(e)voluzione” comincia da noi. Incontri con Stefano Massini, Marilù Oliva, Gino Cecchettin, Vito Mancuso foto

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Saranno giornate di “Ri(e)voluzione” quelle dal 23 al 29 settembre (con prologo il 21 e 22 settembre) a Forlì, nell’area dei Musei di San Domenico, e in Romagna per la 15^ edizione del Festival del Buon Vivere, presentata questa mattina a Forlì da Monica Fantini, Andrea Corsini, Vincenzo Bongiorno e Patrizia Graziani.

Invariata la tradizionale formula: grandi nomi noti del panorama nazionale e internazionale della letteratura, musica, psicologia, testimoni del nostro tempo, complesso e ferito ma capace di riservare felici sorprese e tante, tantissime esperienze di realtà locali (circa 140) che quotidianamente operano nell’ambito della solidarietà, della formazione e dell’attivazione sociale. Fra i nomi più conosciuti Stefano Massini, Marilù Oliva, Gino Cecchettin, Vito Mancuso.

Monica Fantini, organizzatrice del festival: “Il Festival del Buon Vivere è un contenitore di esperienze e non ha un’anima ma ne ha 140, cioè quelle di tutte le associazioni e realtà che quest’anno abbiamo coinvolto. Saranno giornate molto dense, la numerosità è sempre più ampia, perché c’è proprio bisogno e cioè voglia di creare, di avere dei luoghi in cui crescere, in cui come dico sempre io educarci per educare meglio, rispetto a temi fondamentali per il buon vivere.”

Festival Buon Vivere

Andrea Corsini, assessore regionale al turismo: “Noi siamo al fianco del Buon Vivere perché io credo che il turismo, soprattutto in una terra come questa, la Romagna, che ha sempre fatto del turismo balneare il proprio punto di forza, debba offrire nuovi contenuti culturali, veri, autentici, che possano avere anche un’attrattività turistica. La seconda riflessione riguarda la sostenibilità da sempre al centro del vostro festival, anche quando la parola sostenibilità non era ancora entrata nel lessico comune. E io dico sostenibilità a tutto tondo, sostenibilità ambientale, sociale, inclusività, partecipazione, democrazia. Il terzo punto riguarda il fare comunità. Questi festival fanno crescere una comunità, fanno crescere le persone. Il Festival del Buon Vivere esalta il valore di una comunità, come dicono i 140 fra associazioni, enti, cooperative che vi ruotano attorno.”

Festival Buon Vivere

Vincenzo Bongiorno, vice sindaco di Forlì: “Del Festival del Buon Vivere c’è bisogno, perché abbiamo bisogno di luoghi in cui crescere ed educarci ed essere educati, in cui confrontarci, perché il confronto è una palestra fondamentale per crescere a livello personale, a livello culturale e per maturare sempre quegli anticorpi importanti contro manifestazioni di ignoranza grezza o a sfondo razzista che ovviamente non devono avere alcun diritto di cittadinanza e devono essere condannati in maniera trasversale e unanime senza se e senza ma. Per continuare nella nostra tradizione invece di tolleranza, di incontro, di coesione sociale. Questa è un’occasione importantissima per fare comunità e l’aspetto comunitario per me è fondamentale anche per combattere la solitudine.”

Patrizia Graziani, consigliera della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì: “Ogni anno il Festival del Buon Vivere ci porta delle novità ed è portatore di originalità. Il programma di quest’anno non è scontato, riesce sempre a stupirci ed è molto bello quello che avete fatto Monica e Serenella – perché bisogna dare atto che anche a Serenella Vasini di avere messo in piedi questo programma. Avete messo al centro delle tematiche principali fondamentali che fanno discutere, non solo fanno riflettere. E soprattutto una cosa che si è riusciti a fare in tutti questi anni è non solo riflettere, ma proprio instaurare delle buone prassi, le possiamo chiamare così, buone prassi del vivere ed è molto bello quello che si sta creando.”

Festival Buon Vivere

IL PROGRAMMA DI MASSIMA (tutto il programma su https://www.festivaldelbuonvivere.it/)

Il programma riservato ai ragazzi delle scuole, vede un intenso calendario di incontri coordinati Corrado Ravaioli, sempre alle 10 del mattino alla Chiesa di San Domenico: apre Marilù Oliva, lunedì 23 settembre, e il suo ultimo libro edito da Solferino “L’Iliade cantata dalle dee”, un’opera in cui viene ribaltata la prospettiva della vicenda, tradizionalmente vista in chiave maschile, per una riappropriazione al femminile. Ilaria Gaspari, martedì 24, presenta “La reputazione” (ed. Guanda) dove indaga sul rapporto tra apparenza e identità, sul peso della maldicenza e sulla difficile conquista ­della maturità. Valentina Furlanetto, mercoledì 25, presenta “Cento giorni che non torno” (ed. Laterza) dove accompagna il lettore, con la lucidità della cronista e la sensibilità della scrittrice, in un viaggio tra dolore, vergogna, voglia di libertà. Stefano Liberti, giovedì 26, con il suo “Terra bruciata” (ed. Rizzoli) parlerà ai ragazzi di come la crisi ambientale attualmente in corso sta cambiando già l’Italia e la nostra vita. Venerdì 27, Enrico Galiano, attraverso il suo “Una vita non basta” (ed. Garzanti) parlerà ai ragazzi delle paure che ci impediscono di essere felici: paure che non vanno allontanate, ma ascoltate. Perché a volte bisogna attraversare il buio per scoprire la meraviglia di uno spiraglio di luce.

Gli aperitivi del tardo pomeriggio, vedono in alcuni casi gli stessi autori presenti anche nel programma delle scuole: Ilaria Gaspari incontrerà il pubblico anche lunedì 23 alle 18.30, martedì 24 Francesco Selvi presenta “Enrico e Giuliano”, una coppia di amici, sui quali aleggia la sensazione di essere completamente inadeguati alla vita.  Valentina Furlanetto mercoledì 25 alle 18 ma all’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Sempre il 25 alle 18.30 ma alla Chiesa di San Giacomo, Gino Cecchettin presenta “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”, attraverso la storia di Giulia, una riflessione sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società. Stefano Liberti il 26 alle 18.30, presenta la sua più recente produzione editoriale “Tropico mediterraneo”, viaggio in un mare che cambia. Venerdì 27 alle 19.15, in collaborazione con l’IRST, la psicoterapeuta e scrittrice Stefania Andreoli sarà protagonista dell’incontro “Una questione di famiglia. Il cancro riguarda tutti, la persona che si ammala, ma anche chi le sta vicino”. Domenica 29 settembre Vito Mancuso accompagna il pubblico, attraverso la presentazione del suo libro “Non ti manchi mai la gioia” in un percorso di liberazione per riconoscere e smantellare le trappole che attanagliano le nostre vite e aprirci a un’esistenza più autentica, fino a sperimentare la gioia profonda di vivere.

Le serate del Festival del Buon Vivere, all’auditorium della Chiesa di San Giacomo, partono lunedì 23 con l’incontro “Il privilegio del vivere” con Fulvio de Nigris (Casa dei Risvegli”, Don Claudio Burgio (comunità Kayros) e Marco Maltoni (Coordinatore della Rete di Cure Palliative della Romagna). Martedì 24 alle 21.30 il grande protagonista sarà Stefano Massini e il suo “Le storie che fanno vivere meglio”, un viaggio fra un caleidoscopio di storie umanissime, personaggi lontani nel tempo, epopee, incontri, esperienze umane, emozioni e anche risate dove l’estro narrativo di Massini incontra la potenza sempre antica e sempre nuova del racconto. Mercoledì 25 alle 21.30 all’Arena del Buon vivere il concerto “Curami l’anima” di Elisa Ridolfi, premio Tenco 2024. Venerdì 27 alle 21.30 all’Auditorium della Chiesa di San Giacomo torna Enrico Galiano con lo spettacolo “Sei un mito! Scopri chi sei attraverso i miti greci”. Sabato 28 alle 20.30, nell’ambito del Festival dell’Incontro, “Non è la storia di un eroe”, lo spettacolo tratto dal podcast “io ero il Milanese”, di e con Mauro Pescio, mentre alle 22 alla Cittadella del Buon Vivere si balla con Walter Pizzulli, dj di m2o. Chiude le serate il concerto “Calanchi live” all’Auditorium della Chiesa di San Giacomo con Andrea Missiroli al piano, Agnieszka Walocha al violino, Riccardo Bacchi al violoncello, Francesco Pontillo al synth, chitarra e timpano.

Inoltre: nel prologo di sabato 21 alle 16:30 ”EU FACTOR NEXT. Obiettivo donna. Per un’Europa coesa, sostenibile e giusta”. Incontro di approfondimento sulle politiche di coesione a favore dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile. Giovedì 26 la ormai tradizionale “Cena a impiatto zero. A Valeria” in via Regnoli. Tavoli e sedie apparecchiati lungo la via per condividere assieme cibo, chiacchiere e quest’anno anche la voce di Ariane Diakite a intrattenere il pubblico durante la cena. Venerdì 27 a partire dalle 17.30 la “Notte Europea dei ricercatori”.

Il Festival del Buon Vivere 2024 si compone, in totale, di 161 appuntamenti, l’accesso a tutti gli eventi è libero e gratuito e non è necessaria prenotazione salvo diversa indicazione riportata nel programma. Alcuni eventi potrebbero subire variazioni, integrazioni, cancellazioni o spostamenti in caso di pioggia. Per essere sempre aggiornati, consultare il sito o i social: festivaldelbuonvivere.it, facebook.com/terradelbuonvivere, instagram.com/terradelbuonvivere.

Il Festival del Buon Vivere è un progetto promosso dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Cesena e dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

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