Romagna. Gabbiani tattici in città, fenicotteri in aumento nelle Saline e continua l’espansione degli aironi guardabuoi

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L’estate 2024 è stata la seconda più calda degli ultimi 100 anni in Romagna. Nella percezione ‘popolare’ uccelli come i gabbiani e le garzette sono aumentati esponenzialmente in virtù dei cambiamenti ambientali, ma vi sono alcuni miti da sfatare.
Innanzitutto va precisato che, nei mesi estivi, la popolazione locale dei gabbiani si compone di quattro specie: il gabbiano reale (Larus michahellis), il gabbiano corallino (Larus melanocephalus), il gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) e il gabbiano roseo (Chroicocephalus genei).
Quanto alla garzetta (Egretta garzetta Linnaeus), uccello senza dubbio ben noto e diffuso in Romagna può essere scambiato per l’airone guardabuoi (Bubulcus ibis Linnaeus). E’ opportuno precisare che si tratta di due specie molto simili per dimensione e aspetto generale, ma diverse per ecologia e presenza storica nel nostro territorio.

Lorenzo Serra, responsabile dell’Area per l’Avifauna migratrice di ISPRA e coordinatore del monitoraggio dell’avifauna per il Progetto Combi (COnoscere e Monitorare la BIodiversità) della Regione Emilia-Romagna, fa il punto della situazione sull’estate che si è appena conclusa in materia di avifauna.

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L’INTERVISTA

Il gabbiano corallino è abbastanza difficile da vedere e molte persone lo scambiano per il gabbiano comune. Cosa contraddistingue il Larus melanocephalus dai suoi simili?

“Il gabbiano corallino è presente soprattutto nel cervese e nel comacchiese ed è una specie di interesse conservazionistico. All’inizio del mese di agosto, alla fine della stagione riproduttiva, il gabbiano corallino si raduna in alcune aree del delta del Po dove si prepara alla migrazione che lo porterà a passare l’inverno lungo le coste atlantiche della Francia o quelle del Mediterraneo occidentale. I principali siti di nidificazione del gabbiano corallino in Italia si trovano nelle zone umide costiere della Laguna di Venezia e del Delta del Po sino alla Salina di Cervia.
Altre specie di gabbiani presenti sul nostro territorio si comportano in maniera differente, ad esempio il gabbiano reale ha una importante popolazione residente, cioè che rimane presente sul litorale romagnolo per tutti i mesi dell’anno.  Il gabbiano reale appare in diminuzione nelle zone umide della regione, mentre aumenta la popolazione che si insedia nei centri urbani”.

Che cos’è il Progetto Combi?

“Si tratta di un progetto innovativo, promosso e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, dedicato al monitoraggio della biodiversità che ha visto la partecipazione di università, musei di storia naturale e altri enti competenti in questa materia. Grazie a questo progetto, ad esempio, sono stati aggiornati i dati di consistenza delle popolazioni regionali di molte specie di piante e animali e ridefiniti i loro areali di presenza”.

Svolgete monitoraggio nelle aree naturali e nelle aree protette. Dove sono aumentati gli uccelli?

” In generale, aumentano le specie generaliste che hanno una elevata capacità di adattarsi ad ambienti antropizzati e poco diversificati, come i corvidi o alcune specie di aironi o gabbiani. Diminuiscono invece le specie che sono molto selettive da un punto di vista ambientale, cioè che dipendono da pochi ambienti naturali”.

gabbiano reale

I gabbiani reali hanno la reputazione di essere dei ‘teppisti’. Quanto c’è di vero?

“Quelli che si abituano a vivere in città si nutrono principalmente delle risorse alimentari che trovano in città, quindi soprattutto rifiuti. Sono animali molto intelligenti e longevi che imparano le abitudini delle persone e si muovono di conseguenza. I gabbiani reali possono capire quando vengono esposti i bidoni dell’umido fuori dalle mura di casa e conoscono la localizzazione dei negozi che vendono prodotti alimentari. Di conseguenza si organizzano. Questo è possibile grazie alla loro grandissima intelligenza e memoria. Effettivamente sono animali che possono essere anche aggressivi, soprattutto nei confronti di animali domestici, ma anche delle persone. Chiaramente possono creare problemi non solo di rumore, sono estremamente vocali in certe stagioni dell’anno, e sporco (con vomiti e deiezioni), ma anche di ordine pubblico. Si sono registrati diversi casi di vera e propria aggressione nei confronti di persone. Solitamente i gabbiani reali manifestano aggressività durante il periodo riproduttivo, per difendere il nido o i pulcini oppure per procurarsi il cibo.
E’ sufficiente recarsi a Venezia, ma anche a Roma, o a Cesenatico e Rimini, restando in zona, per osservare il comportamento dei gabbiani reali. Ci sono addirittura alcuni esemplari, i più scaltri, che hanno imparato a spaventare la persona che ha in mano la piadina. Riescono così a far cadere il cibo per impossessarsene o in alcuni casi possono letteralmente sottrarre il cibo dalle mani delle persone. In una piadineria di Rimini è esposto un cartello con foto di un gabbiano reale recante la dicitura “Attenzione. Il cibo rubato non viene rimborsato”. Penso la dica lunga oltre che fare un po’ sorridere”.

La maggior parte dei gabbiani come si comporta per nutrirsi?

“Per quanto riguarda soprattutto la popolazione cittadina dei gabbiani reali, essi dipendono principalmente dai cassonetti dei rifiuti.  In alternativa, mirano ai bidoni del porta a porta, ma è anche facile vederli al tramonto pattugliare la spiaggia tra gli ombrelloni per cercare di mangiare i resti lasciati dai turisti. Solitamente non sono aggressivi quando adottano questi comportamenti.
Le aggressioni in città da parte dei gabbiani reali sono nella maggior parte dei casi a carico di gatti e cani. Soprattutto quando le persone danno da mangiare agli animali domestici in terrazza o nei piani alti, dove i gabbiani arrivano facilmente. Non è raro vedere gabbiani reali che entrano anche dentro le abitazioni per cercare cibo, sono piuttosto sfacciati in tal senso”.

Molte persone hanno notato una particolare aggressività nei confronti dei piccioni ultimamente. Conferma?

“E’ un effetto dell’inurbamento. Hanno imparato che i piccioni di città sono facili prede. I gabbiani reali sono dei predatori anche fuori dagli ambienti urbani, non dimentichiamolo. Prima che il gabbiano reale conoscesse un’espansione verso le città, lungo la costa dell’Adriatico nidificava soltanto nelle isole della Croazia. Quindi sino a 30-40 anni fa i gabbiani che vedevamo nelle nostre zone erano nati quasi tutti in Croazia, a parte pochi individui che nidificavano il alcune zone umide del delta del Po. Sulle isole del Tirreno, in Sardegna e in Sicilia abbiamo sempre avuto, invece, una popolazione italiana di gabbiani reali nidificanti.
Queste popolazioni nidificanti sulle isole da sempre sono abituate a catturare gli uccelli migratori in volo come quaglie, tortore selvatiche e piccoli passeriformi. Durante la migrazione primaverile questi uccelli attraversano il mare e spesso affaticati dal viaggio, si trovano a volare a bassa quota divenendo facile preda per i gabbiani reali. Le tecniche di caccia dei gabbiani sono diverse da quelle degli uccelli rapaci. I gabbiani non ghermiscono la preda con gli artigli, ma con un colpo d’ala fanno cadere la preda in acqua e, una volta che l’uccello è caduto in acqua diviene facile preda per i gabbiani. Alcuni gabbiani hanno anche sviluppato tecniche di caccia in coppia o in gruppo. Questi comportamenti sono vere e proprie forme di apprendimento e trasmissione culturale. In città i gabbiani reali hanno trovato i piccioni e, essendo facili prede, stanno intensificando la caccia”.

Gli aironi guardabuoi spesso vengono scambiati per garzette. Da dove provengono questi uccelli?

“Sono visibili nei campi coltivati, soprattutto nei prati di erba medica, si tratta di una specie meno legata di altri aironi alle zone umide. Questa specie è originaria dalle savane africane e negli ultimi trent’anni si è ampiamente diffusa in Italia ed in Europa. E’ facile vedere questo piccolo airone seguire in cerca di prede i trattori e altri mezzi agricoli che lavorano i campi”.

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Come si sono diffusi nella nostra zona?

“E’ una specie africana e asiatica che ha colonizzato l’Europa negli ultimi 50-60 anni. Non è una specie aliena perché la colonizzazione dell’airone guardabuoi è avvenuta naturalmente. L’espansione in Italia è iniziata dalle risaie del Piemonte e poi nel giro di pochi decenni ha colonizzato tutta la Pianura Padana e anche altre parti d’Italia. In pianura, l’airone guardabuoi è molto diffuso ed è una specie molto abile ad adattarsi agli ecosistemi agricoli semplificati. Anche i corvidi, gli ardeidi e i gabbiani sono molto bravi ad adattarsi. L’airone guardabuoi riesce a cibarsi sia nelle discariche che nei campi agricoli, quindi riesce a trovare cibo tutto l’anno. Inoltre ha pochissimi predatori, il che aiuta la sua espansione. L’airone guardabuoi non danneggia le colture, segue solamente i trattori quando arano o in occasione del falciamento dei campi. L’airone guardabuoi è più un collaboratore che un competitore dell’agricoltura mangiando anche insetti, topi e arvicole”.

L’airone guardabuoi si nutre anche in ambienti umidi?

“Sì, come tutti gli aironi. Le specie in espansione approfittano di specie aliene come il gambero della Louisiana che è probabilmente in larga parte responsabile dell’aumento di alcune specie di aironi e del marangone minore (un piccolo cormorano). La colonizzazione naturale dell’Italia del marangone minore è iniziata da Punta Alberete, nel Ravennate, negli anni ’80, probabilmente da individui provenienti dalle colonie presenti in Albania. L’esplosione numerica di questa specie è avvenuta negli anni ’90; ora è diffuso in tutte le zone umide costiere dell’alto Adriatico oltre che nella Pianura Padana”.

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Quale specie è aumentata di più nelle nostre zone umide?

“Il fenicottero è una di queste specie, ormai facilissimo da osservare soprattutto nelle Saline o in altre zone umide con acqua salata o salmastra.  Talvolta è possibile osservare fenicotteri anche in spiaggia, soprattutto durante la loro migrazione lungo la costa dell’Adriatico. In autunno, nelle giornate di nebbia, i fenicotteri più giovani possono perdere l’orientamento e si fermano sulla spiaggia, dove sicuramente non passano inosservati in. La loro migrazione è notturna, ma è possibile vederne in volo sul mare, lungo la costa, anche durante il giorno, soprattutto nel tardo pomeriggio o la sera, quando partono per il loro viaggio”.

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