Rimini celebra l’80° Anniversario della Liberazione della città, quasi 200 gli studenti al Teatro Galli foto

“80 anni dopo la liberazione di Rimini e 80 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale dobbiamo essere estremamente prudenti e attenti affinché i demoni dell’odio, dell’intolleranza e della violenza del secolo scorso non rivivano più. Un rischio che corriamo se l’idea di Europa viene distrutta. La migliore tutela che questo non avvenga è che anche voi giovani vi impegniate per difendere quest’idea di unione degli Stati europei”. Sono state queste alcune delle parole nell’intervento di Martin Schulz, Presidente emerito del Parlamento europeo, durante la sua riflessione di questa mattina al Teatro Galli,  sul ruolo della memoria e dell’integrazione europea per la cultura della pace e sulle sfide future.

“La tipologia delle guerre recenti è diventata tecnologica e fondamentalista, ma ciò che accomuna le vittime civili di ieri e di oggi è la stessa sofferenza, che appartiene alla categoria dell’umanità”. È ciò che ha ricordato la professoressa Patrizia Dogliani, docente di Storia contemporanea all’Università di Bologna, in una parte del suo prezioso intervento, in cui ha fatto un’introduzione storica, ricordando la tragica esperienza della popolazione riminese ottant’anni fa e collegando la riflessione su bombardamenti e vittime civili alle guerre attualmente in corso in Europa e nel mondo.

Parole che hanno risuonato in un Teatro Galli pieno di giovani, dove erano presenti quasi 200 studenti provenienti da 8 diverse scuole superiori del territorio comunale, più una delegazione di studenti provenienti da Pesaro. I ragazzi hanno avuto modo di ripercorrere i fatti del famoso 21 settembre 1944, quando gli Alleati entrarono a Rimini mettendo fine all’occupazione nazifascista della città. Conoscere le vicende del secondo conflitto mondiale come un modo per comprendere meglio l’attualità delle guerre, che dopo quasi 80 anni è ritornata al centro dell’Europa.

All’importante convegno di questa mattina, intitolato “Raccontare la guerra per educare alla pace” – organizzato per celebrare l’80° Anniversario della Liberazione della città – erano presenti il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, Michele Corcio per l’ANVCG, le Autorità civili, Religiose e Militari, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, i testimoni del video presentato all’inizio dell’incontro. Oltre a tanti rappresentanti del tavolo organizzativo per l’80 della Liberazione, che ha iniziato a riunirsi già nella primavera del 2023.

“Il 21 settembre è il giorno in cui Rimini, 80 anni fa, si è liberata ritrovando se stessa e il cammino per il suo futuro. Ed è bellissimo che siamo in tanti, di tante generazioni e tanti studenti insieme, a scambiarci questo saluto in questa giornata particolare. Si dice che una nuova guerra comincia quando si perde memoria di quella precedente. È verissimo. E allora proviamo a ricordare quale fu il ‘lascito’ della guerra nel suo passaggio a Rimini”. Ha dichiarato il sindaco Jamil Sadegholvaad nel suo intervento, ricordando il Promemoria del Commissario Straordinario per la Città di Rimini, Ugo Ughi, inviato al prefetto di Forlì sulla drammatica situazione dopo oltre 6 mesi di bombardamenti. Un rapporto, con numeri e descrizioni della devastazione, fatto nel giugno 1944, a appena tre mesi di distanza dalla Liberazione.

“I nostri nonni, i vostri genitori – ha concluso il Sindaco di Rimini – ci hanno consegnato una città rinata, bellissima, moderna, costruita però sui valori di quelle macerie e di quella tragedia. E non è una vittoria per sempre: la cronaca odierna purtroppo ci mostra ogni giorno che Paesi come l’Italia, città come Rimini, vengono improvvisamente devastati da droni, missili, guerre. Tocca anche a chi, stamattina, è in questo teatro difendere la pace e pensare che il modo più bello di festeggiare una Liberazione è quello di guardare ai bellissimi luoghi di oggi della nostra città, avendo ben presente in che condizioni fossero 80 anni fa. E per questo fare di tutto perché ciò non accada ancora.”

Il convegno è stato un momento molto significativo per la città, in cui è stata valorizzata e promossa la cultura della pace a partire dalla conoscenza storica delle vicende della guerra a Rimini e dalla condizione delle vittime civili delle guerre passate e presenti. Per richiamare la comunità cittadina, in particolare le giovani generazioni, ai valori fondamentali della Costituzione quali la democrazia, la libertà, la solidarietà, la giustizia sociale e responsabilizzarsi verso una cittadinanza attiva, consapevole e solidale, attraverso l’educazione alla non violenza.

L’incontro al Teatro Galli – che si è concluso alle ore 12 con la deposizione della corona alla lapide in Piazza Cavour, che ricorda i Caduti della Liberazione di Rimini – è stato organizzato in collaborazione con la sezione di Rimini dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), in collaborazione con ANPI Rimini, l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Rimini, con il sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna (Legge n. 3/2016).