Arpae: “Record storico di pioggia in 48 ore per il maltempo di settembre 2024, il massimo dal 1961”

Un rapporto preliminare del Centro funzionale regionale Arpae-Struttura IdroMeteoClima, in collaborazione con l’Area Geologia suoli e sismica della Regione Emilia-Romagna, ha analizzato l’evento meteorologico del 17-19 settembre, che ha causato gli allagamenti nelle province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena.

Il documento evidenzia che le piogge generate dal ciclone mediterraneo Boris hanno superato quelle di eventi precedenti, provocando onde di piena nei bacini del settore centro-orientale, come Idice, Senio e Lamone, con livelli oltre la soglia 3 per oltre 10 ore in alcune zone. Sono state segnalate esondazioni, sormonti e rotte arginali, oltre a decine di frane che hanno avuto un impatto significativo su edifici e infrastrutture, costringendo all’evacuazione di abitazioni e alla chiusura di tratti stradali.

Il rapporto include un confronto con gli eventi di maggio 2023, sottolineando la gravità dell’evento di settembre 2024. “Dal punto di vista pluviometrico – si legge nel rapporto di Arpae – l’evento in esame è stato sicuramente maggiore di entrambi gli eventi di maggio, con quantitativi di pioggia superiori in intensità puntuale e valori cumulati sia nelle 24 che nelle 48 ore. […] La pioggia in 48 ore dell’evento di settembre 2024 è stata la massima della serie storica dal 1961 su tutti i bacini dall’Idice al Montone, superiore alla pioggia dei due eventi di maggio 2023 (presi singolarmente), soprattutto sui bacini del Senio, del Lamone e del Montone”.

“Le precipitazioni dal 17 al 19 settembre 2024, come quelle del maggio 2023, – continua Arpae – hanno interessato gran parte del settore centro-orientale della regione, concentrandosi principalmente sui tratti collinari dei bacini dall’Idice al Montone, determinando eventi di piena che hanno raggiunto valori massimi al colmo paragonabili a quelli raggiunti nell’evento del 17-18 maggio 2023 e su alcuni affluenti anche superiori”.

Dal punto di vista degli effetti sul territorio, sebbene l’evento di settembre abbia registrato una magnitudo pluviometrica superiore, l’area colpita è risultata notevolmente più limitata. Questo è stato possibile anche grazie alla previsione anticipata delle condizioni pluviometriche e delle potenziali criticità idrogeologiche e idrauliche, che hanno permesso al sistema di Protezione Civile di attivare tempestivamente tutte le azioni preventive necessarie.